sabato 6 settembre 2008

Questo non è l'unico mondo possibile.

Giovedì 27 dicembre 2007 fu un brutto colpo. Con rabbia pubblicavo questo post, dopo aver appreso la notizia della morte di Benazir Bhutto, in Pakistan.
Oggi sorrido e spero. E più di me, privilegiato occidentale, spera la gente pakistana, oggi chiamata al voto per eleggere il successore di Musharraf. Il favorito è il candidato del PPP, Asif Ali Zardari, tra i dirigenti del partito e marito della compianta Benazir.
Leggi ancora.
Quando ero più giovane cantavo sulle parole di una canzone dei Bisca, "...questo non è l'unico mondo possibile...", e ci credo ancora.
QUESTO NON E' L'UNICO MONDO POSSIBILE
E non lo deve essere.
La maggior parte dei blogger del mondo ha qualcosa da dire, un messaggio universale, scritto in tutte le lingue. E per citare nuovamente la band partenopea "...nun cagna niente, amico, nun cagna niente fin'a cche nun cagna, fin'a cche nun cagna a ggente...".
E tutti abbiamo voglia che qualcosa cambi.
Forse è il tempo di una nuova rivoluzione, che parta dal basso, dall'informazione vera. Forse quella si che può risvegliare le coscienze.
E mi unisco anche a chi usa il suo blog come un diario, perchè le storie vere e i sentimenti veri, non quelli da fiction, possono far cambiare lentamente rotta a questa terra che sprofonda sempre più in basso.
Sembra un discorso-slogan sessantottino tipo fate l'amore, non fate la guerra.
Beh no.
E' un invito a tutti quelli che scrivono sul web a continuare a scrivere.
Un'amica qualche giorno fa, sconfortata, mi dichiarava che voleva chiudere il suo blog, un blog letto da centinaia di persone alle quali racconta quotidianamente storie tragiche e a lieto fine, speranze e delusioni, informazione e controinformazione.
Non l'ha fatto.
Perchè anche lei, come me, e come ogni pakistano chiamato alle urne oggi, spera che qualcosa possa cambiare.

3 commenti:

acquachiara net ha detto...

Incuriosito dalla risposta di digito son venuto a trovarti e devo che il tuo impegno è veramente apprezzabile.
Io il 68 l'ho vissuto sulla mia pelle, anzi prima, la grande e purtroppo breve era JFK è l'ardore che in quegli anni ha dato vita al movimento giovanile, spontaneo e mondiale degli hippy, questo ha fatto paura al potere perchè non erano politicizzati, rifiutavano la società e ne stavano fuori disposto e convinti a pagare il prezzo che questo comportava.Forse oggi l'obbiettivo si è spostato ma io sono ancora su quelle barricate, ancora non son disposto a cedere le mie idee in cambio di una macchina nuova.
Come giustamente hai detto è una questione di coscienza e la coscienza è un'emanazione diretta dello spirito interiore, quasi sempre soffocata da un ego e una mente materiale che si impone e domina l'individuo in genere, la speranza maggiore che abbiamo è in un profondo cambiamento interiore dell'essere umano, non per religione, credo o altro, i valori unioversali di amore e solidarietatà non hanno ne colore ne etichetta .... esattamente come erano gli hippy prima maniera.

:-)))))

acquachiara net ha detto...

opss
scusa gli errori di battitura :-(

digito ergo sum ha detto...

no, non è l'unico mondo possibile. ma a giudicare da come vanno le cose, è l'unico in cui siamo capaci di vivere. certo, ci fosse un'alternativa... ma non c'è. non ne siamo capaci.