sabato 30 agosto 2008

Il Circo degli Orrori

Stavo sfogliando, distrattamente, le pagine web, quando la mia attenzione viene catturata dalla storia che vi ripropongo qui sotto.

Vibo Valentia, orrore al circo
proprietario schiavizzava immigrati

Gli uomini svolgevano turni di lavoro massacranti da due anni
Uno di loro, alcuni mesi fa, era morto per un incidente sul lavoro

VIBO VALENTIA - Li trattava come animali, tenendoli segregati in baracche, in condizioni igieniche da film horror. E' successo a Vibo Valentia e stavolta l'orrore non si consuma in una casa privata qualsiasi ma sotto il capannone di un circo: a schiavizzare i 6 immigrati indiani era il proprietario del tendone "Mavilla", da qualche giorno stanziato nel viale della Pace del capoluogo calabrese, Laerte Mavilla, 53 anni, originario di Reggio Calabria. Quando i Carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, accompagnati dal Corpo forestale dello Stato, hanno fatto irruzione all'interno del circo non credevano ai loro occhi. In un angolo c'erano i sei cittadini indiani, ridotti in un vero e proprio stato di schiavitù, costretti a vivere come animali. Il proprietario, con alle spalle già alcuni precedenti penali, è stato immediatamente arrestato. All'operazione hanno partecipato 20 uomini tra militari dell'Arma, tra cui alcuni delle unità cinofile del Gruppo Operativo Calabria.
Ridotti in schiavitù.
Dopo aver svegliato tutti gli artisti circensi dalle loro roulotte, le forze dell'ordine hanno avviato una minuziosa perquisizione in tutto l'accampamento. Diretti dal maresciallo Riccardo Astorina, non hanno impiegato molto a trovare i 6 indiani nascosti tra le baracche, che a mala pena capivano italiano e vivevano in condizioni igieniche da film horror, costretti a vivere in un camion e a dormire su brande sporche e piene di insetti. Uno di loro era costretto a dormire su di un materasso coperto di spazzatura, sistemato nel cassone di carico di un camion adibito al trasporto del cibo per gli animali. Lo stipendio mensile degli uomini era pari a 150 euro e lavoravano tutti i giorni dalle sei alla mezzanotte. In caserma, l'unico operaio indiano in grado di parlare l'italiano, ha dichiarato ai militari che lui e i suoi compagni da 2 anni erano alle dipendenze del circo e Mavilla, da sempre, li aveva costretti a vivere in quei pochi metri quadrati di inferno, costringendoli a svolgere turni di lavoro massacranti. I sei uomini si occupavano da soli dello smontaggio e del montaggio di tutta la struttura, della cura degli animali, anche di quelli feroci, e della sistemazione dei posti per gli spettatori. Uno di loro, alcuni mesi fa, mentre il circo si trovava nel Lazio, era morto proprio a causa di un incidente sul lavoro.
Schiavista dotato di humor.
La moglie dell'uomo in un primo momento ha cercato di convincere i Carabinieri che il marito era partito di notte per la Sicilia e non sarebbe tornato prima di alcuni giorni. Le scuse della donna però non hanno convinto i militari dell'Arma che hanno subito cominciato a rivoltare da capo a piedi la roulotte della coppia, fino a quando non hanno trovato l'uomo nascosto nel più classico dei nascondigli, sotto il letto. L'uomo, alla vista degli uomini della Compagnia di Vibo Valentia, ha trovato anche la forza di fare lo spiritoso, dicendo che aveva fatto negare la sua presenza perchè molto timido e apprensivo, poco propenso a parlare con gli sconosciuti. Senso dello humor che è improvvisamente sparito quando i militari lo hanno fatto salire sulla loro auto per accompagnarlo in caserma, mentre gli uomini della Forestale hanno avviato un minuzioso controllo delle condizioni di vita, dell'alimentazione e delle certificazioni sanitarie dei numerosi animali esotici presenti nella struttura. Il circo portava avanti la sua attività nella totale assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione sanitaria al trasporto degli animali sui camion e, soprattutto, allo smaltimento delle tonnellate di rifiuti che mensilmente producevano. I materiali di scarto venivano semplicemente fatti sparire, senza dare troppo nell'occhio.

da:
la Repubblica

L'articolo non riporta un dettaglio: che per gli indiani è scattata subito l'espulsione, perchè clandestini.
Penso al fatto che il circo è spesso associato al puro divertimento, mentre storie come queste ci mostrano una bottega degli orrori in cui sono in pochi a divertirsi.
Ovviamente la storia di oggi ritorna sul leit-motiv del momento, immigrazione clandestina, lavoro nero e sottopagato, morti bianche...
Eppure io vorrei soffermarmi su un aspetto che l'articolo non tocca. Il circo dovrebbe essere un sano spettacolo per grandi e piccini, invece spesso il "dietro le quinte" nasconde un tetro spettacolo che di sano ha ben poco.
Parlo delle condizioni in cui vivono gli animali nei circhi.
Parlo di condizioni igienico sanitarie pessime, di maltrattamenti, ammaestramenti forzati. Parlo di sbarre e catene.
Non sono tra quelli schierati contro il sano divertimento, al contrario faccio della mia vita, quotidianamente un piccolo spettacolo in cui mi improvviso intrattenitore e a volte buffone. Dico che il circo può sopravvivere con la sola bravura di acrobati, prestigiatori, uomini forzuti e donne cannone, di clown, tiratori di coltelli e mangiafuoco.
Anzichè campare sulla pelle degli animali o di uomini trattati come animali.

venerdì 29 agosto 2008

Stop & Go

La mia dose di impegno sociale e politico oggi l'ho già spesa, con una discussione post cena, iniziata col tema: qual'è il contenuto di una scatoletta di carne, passando alla disastrosa situazione planetaria alimentare/ambientale, passando sul conflitto in Georgia e finendo sulla situazione italiana, di cui ho letto anche un terribile affresco fatto da Gennaro Carotenuto.

Ragion per cui mi voglio dedicare ad altra questione: l'autosputtanamento.
Il video che vedete sotto è il prodotto di un pomeriggio senza "cchi ffari", come si dice dalle nostre parti. Una rivisitazione/interpretazione video della canzone dei Bluvertigo, Sono Come Sono.

Per chi non mi riconoscesse sono quello più basso. All'epoca sfoggiavo un residuo (scarso) di pelame sul cuoio capelluto, del quale ora conservo solo un ricordo.

Per onor di cronaca l'altro interprete è Ciccio detto Passuluni, mio storico coinquilino (ora laureato). Il video risale a qualche era fa, quando ero un giovane studente di Architettura.
Ora sono un anziano studente di Architettura.

Credo di essermi abbastanza sputtanato.

martedì 26 agosto 2008

Un anno fa...

Un anno fa è nato CapitanCurrau.
E' nato un po' per gioco, un po' per la mia intramontabile (fortunatamente) voglia di scrivere, un po' anche per rabbia. Un anno fa infatti scrivevo di quanto l'uomo può far male senza essere colpevole. Di quanto un cane randagio può infastidire al punto di "meritarsi una lezione". Scrivevo della meschinità e della grettezza di un vicinato che odia i randagi al punto di volerli vedere morti.
Raccontavo la storia di Fritz.
Raccontavo la storia di Cinesina, Jack, Salvatore.
...
Ad un anno di distanza potrei raccontare la storia di Zebretta, dei suoi otto simpatici cuccioli, di Alex, ex zoppo, di Pit, cucciolone dal manto striato, di Piccolina, partita e mai più tornata, e di Dark, sacrificato sull'asfalto in nome della pura malvagità.
Perchè la cattiveria è un'umana invenzione, bieca dote di cui nessuno dovrebbe andar fiero.
La cattiveria non appartiene agli animali.
L'uomo uccide per salvaguardare i propri interessi.
Uccide per rancore.
Uccide anche per sport.
Uccide uomini e animali.
Gli animali che uccidono lo fanno quasi sempre per mangiare.
(Mentre gli uomini potrebbero anche mangiare altro)
...
Avrei dovuto festeggiare con una sferzata di buonumore, ma non mi sento in vena.
Cinesina, Jack e Salvatore sono ancora in gattabuia, e per il resto...
C'è poco da ridere.

lunedì 25 agosto 2008

Dalla Tavoletta...alla tavolozza!

Ho sempre pensato che uno dei momenti migliori per riflettere fosse quello che si trascorre in bagno a fare la cacca. Il mio pensiero è sicuramente condiviso da molti, addirittura Daniele Silvestri, in una vecchia canzone (Sogno-b), recitava: "...in ogni caso è il posto in cui sei solo con te stesso ed è per questo che le mie canzoni nascono sul cesso".
Luogo quindi intimo e terreno fertile per la creatività di ogni genere, per pensatori a tutti i livelli.
La storia ci nasconde, per pudore, la vera origine di tutte le grandi teorie e filosofie di pensiero.
Dante Alighieri, noto stitico, snocciolava versi su versi nell'attesa che il suo Inferno intestinale, dopo un adeguato Purgatorio, si trasformasse in un Paradiso liberatorio.
E' inoltre risaputo che le teorie gravitazionali, Newton non le formulò sotto un melo, ma al cesso...
Ma andiamo al dunque.
Accade che un amico mi comunica oggi che ha comprato una Fiat Grande Punto. Macchinetta dalla linea sportiva disegnata da Giugiaro. Do un'occhiata al depliant e rimango folgorato dalla scelta dei colori... o meglio, dalla scelta delle associazioni cromatiche. I colori disponibili sono infatti:
BIANCO SANTARELLINA
GIALLO SPIGLIATO
ROSSO PASSIONALE
BLU SUGGESTIVO
GRIGIO ARGENTO VIVO
GRIGIO IMPECCABILE
GRIGIO PESSIMO UMORE
AZZURRO IDEALISTA
BLU MAGNETICO
GRIGIO PREZIOSO
MARRONE VIGOROSO
ROSSO ACCATTIVANTE
NERO PROVOCATORE

Ora, vogliamo dire che questa non è l'ulteriore prova che Giugiaro (o chi ha scelto questi appellativi cromatici) è un tipico creativo da tavoletta?

Viva la creatività.

domenica 24 agosto 2008

E il nonno...???

Questo articolo lo riporto così comè. L'ho letto oggi sul giornale.

Dimenticano vecchietto sul bus lo ritrovano in autorimessa

I parenti lo hanno lasciato sul mezzo, della presenza dell'anziano non si era accorto nemmeno l'autista. L'ultranovantenne è stato recuperato in via zia Lisa a Catania

CATANIA - Un ultranovantenne, giunto da solo in autobus a Catania da un paese dell'hinterland etneo, è stato "dimenticato" sul mezzo dai parenti, che invece di farlo scendere dal bus al terminal, hanno pensato solamente al bagaglio dell'uomo, e poi sono andati via in auto.

È accaduto ieri pomeriggio nel capoluogo etneo. Qualche minuto dopo, accortisi dell'assenza del "nonnino", i parenti sono tornati al capolinea di via D'Amico.

Della presenza dell'anziano non si era accorto però nemmeno l'autista, che aveva già portato il bus in autorimessa. La vicenda è stata risolta in poco tempo. Quello che è servito ai parenti per raggiungere l'autorimessa, nel quartiere di Zia Lisa, e "recuperare" il vecchietto, che non si era accorto di nulla.
(La Sicilia)

Ora io mi chiedo... Ma come si può dimenticare il nonnetto sull'autobus, perdipiù dopo averne preso il bagaglio...???

sabato 23 agosto 2008

Death Magnetic


E' un evento.
L'ho ascoltato... Intendo dire The Day That Never Comes, il primo estratto dal nuovo album dei Metallica, nei negozi (e su iTunes) dal 12 Settembre. Il titolo dell'album è noto da settimane, e da giorni anche la tracklist. Death Magnetic contiene dieci brani, per un totale di 75 minuti e la copertina già lascia presagire un ritorno al passato, il nome della band in grafica vecchio stile, anni '80, quando i Metallica erano "The Four Horsemen", i cavalieri del Thrash Metal, distanti anni luce dai mollicci esperimenti di Load e Reload, e dalla immane cagata St. Anger.
Sarà stato il cambio di guardia alla produzione, via Bob Rock, dentro Rick Rubin, che ha virato verso vecchie sonorità e uno stile più "thrash".

Fatto sta che io, da buon vecchio fan dei Metallica stile 80's, ho temuto, alla notizia di un nuovo album, che Hetfield e soci si stessero definitivamente "autoseppellendo", che Metallica fosse l'ennesimo capitolo chiuso di un genere agonizzante, sotto i colpi del nu metal e dei finti punkettoni. Invece ho notato, con piacere, che il signor Kirk Hammet non ha affatto dimenticato come si suona una chitarra elettrica. Per il resto non so dirvi se questo primo estratto è il miglior episodio dell'album...spero di no.

Attendo, come tanti altri.

01. That Was Just Your Life
02. The End Of The Line
03. Broken, Beat & Scarred
04. The Day That Never Comes
05. All Nightmare Long
06. Cyanide
07. The Unforgiven III
08. The Judas Kiss
09. Suicide & Redemption
10. My Apocalypse


Sotto l'esecuzione di Cyanide, tratto dal nuovo album, all'Ozzfest 2008


Il Sito Ufficiale della band

venerdì 22 agosto 2008

Muscoli in... verde

Non si tratta de L'Incredibile Hulk, bensì dei benefici di una dieta vegetariana. Recenti studi, dell'autorevole SSNV (Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana), illustrano il rapporto tra alimentazione e massa muscolare. Nello specifico si tratta delle differenze tra cibi alcalinizzanti e cibi acidificanti. La frutta e la verdura sono infatti ricchi di vitamine e potassio, ottimi sia per il mantenimento osseo, sia per quello muscolare. Al contrario dei cibi acidificanti, che rilasciano quotidianamente delle piccole quantità di scorie acide, che a lungo andare concorrono all'osteoporosi e alla perdita di tono e massa muscolare.

Leggi QUI

Quando penso ai miei amici che dopo la palestra mangiano quintalate di carne per "mettere su massa muscolare", mi viene da ridere.

venerdì 8 agosto 2008

Maledetta Guerra

Mentre veniamo distratti dall'apertura dei giochi olimpici in Cina, dal Pacchetto Sicurezza, dalla caccia ai fannulloni del Ministro Brunetta, si consuma un nuovo orribile crimine contro la libertà e la dignità umana, una guerra che, in poche ore, ha già lasciato sul campo migliaia tra morti e feriti, tra macerie e disperazione. La Georgia invade l'Ossetia del Sud, ma non stiamo giocando a Risiko.
Qui gli obiettivi sono più alti e "sporchi", loschi affari internazionali muovono i carri armati del Presidente Georgiano Saakashvili. Il conflitto ha già coinvolto la Russia, schierata con gli Osseti, contro la Georgia, che in queste ore ha massacrato civili, raso al suolo ospedali, università, sparato contro ambulanze. Con la "benedizione" di Washington.
Che orrore.

Leggi le ragioni del conflitto dal sito di Giulietto Chiesa


Leggi le notizie sul conflitto nella Diretta di PeaceReporter


Giù le mani!

Leggevo oggi un articolo pubblicato da Ros@ sul suo blog. Tratto da un fatto di cronaca estremamente violento e grave. Un viado brasiliano picchiato e insultato, senza alcuna ragione, all'interno di un CPT di Milano. Da un gruppo di poliziotti.
Viviamo in un paese in cui, secondo un rapporto fatto qualche anno fa da Save the Children, ogni 36 ore uno straniero è vittima di aggressione fisica, di atteggiamento discriminatorio o di offesa verbale.
Ma qui il problema non è "solo" l'intolleranza.
La questione sta nell'atteggiamento violento e razzista dei poliziotti.
La nostra repubblica delle banane prende misure di sicurezza nei confronti degli stranieri, mentre apre le porte all'Europa, le chiude all'Africa, all'Est, al Sudamerica... No... Non è per una questione geografica... E' solo perchè i nostri amici che vengono qui con i gommoni rischiando la vita, o viaggiano in autobus sgangherati o vengono adescati con la promessa di un lavoro o una vita migliore (per finire poi sulle tangenziali), sono mossi dalla disperazione, ma sono anche POVERI.
E perchè dividere quello che abbiamo con degli "intrusi", quando possiamo chiudere loro la porta? Pensavamo che fosse facile rifilargli dei lavori che da grassi occidentali non vogliamo più fare, pagandoli due lire... Ma non ha funzionato, perchè disperati al mondo ce ne sono tantissimi.
Ma non basta. La repubblica delle banane ha, da sempre, dei fedeli servitori: le forze armate, militari, paramilitari, polizie di vario genere, una sfilza di divise pronte ad intervenire per difendere il padrone.
E se, come in questo caso il padrone è una squadra di ricconi, intolleranti, xenofobi, fascisti, nordisti e borghesi come volete che si comporti la polizia? Del resto si sa che divise e pistole hanno sempre fatto gola agli esaltati, a quelli che intravedono nell'arma la via di fuga da tutte le frustrazioni personali, una valvola di sfogo e una piccola fetta di onnipotenza.
E poi, il cane difende il padrone e ringhia più forte se si sente difeso dal padrone stesso.

Qualcuno mi dirà che sto generalizzando e che questi sono i soliti deliri sinistroidi di chi non riesce a vedere che in mezzo agli esaltati c'è anche brava gente, con una coscienza e una famiglia (sicuramente). Io credo che una persona con coscienza sceglie con coscienza il lavoro con il quale sfamare i propri figli. Penso anche che non puoi esprimere la tua opinione quando devi eseguire ordini che vengono dall'alto.
E infine penso che l'idea Pasoliniana secondo la quale i veri proletari, nello scontro coi sessantottini figli di papà, erano i poliziotti, va chiusa in un cassetto, perchè la storia è cambiata.

mercoledì 6 agosto 2008

Quando 1+1 non fa 2

Mi sto sforzando di capire, eppure qualcosa mi sfugge. Cominciamo con ordine:
Art. 291 - Vilipendio alla nazione italiana
Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è
punito con la reclusione da uno a tre anni.

Art. 292 - Vilipendio alla bandiera o ad altro emblema
dello Stato

Chiunque vilipende la bandiera nazionale o un altro
emblema dello Stato è punito con la reclusione da uno
a tre anni. Agli effetti della legge penale, per
"bandiera nazionale" s'intende la bandiera ufficiale
dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori
nazionali. Le disposizioni diquesto articolo si
applicano anche a chi vilipende i colori nazionali
raffigurati su cosa diversa da una bandiera.
Il testo sopra è estratto dal Codice Penale.

Ora, io non sono un esperto in campo giuridico, però tre cose mi sembrano chiare:

EMBLEMA DELLO STATO.
Se quello che i calciatori della nazionale cantano tenendosi per mano, o mettendosi la mano sul petto è lo stesso emblema dello Stato per cui il Presidente della Repubblica si alza in piedi, allora sono sulla strada giusta.

VILIPENDIO.
Il Dizionario Italiano On Line riporta:

vilipèndio [vili'pɛndjo]
s.m.

sm
il vilipendere

Quindi.....
vilipèndere
[vili'pɛndere]
v.tr.


vtr

[letterario] tenere a vile, offendere

Se estrarre il dito medio mentre si cita l'inno nazionale (O EMBLEMA DELLO STATO) è offensivo io non lo so... quindi, ripensando a tutti i gruppi metal che conosco e al sovrautilizzo di dita medie accompagnate da sonori "FUCK" con tutte le varianti del caso, cerco su Google immagini la parola "fuck" e, la prima immagine che ne viene fuori è questa:
Ma questa non è una prova che il dito medio (simbologia anatomica correlata alla parola "fuck") sia offensivo quindi cerco sul Dizionario Inglese-Italiano e comincio a capire che il succitato dito, rivolto a qualcuno, potrebbe significare FOTTITI.

PUBBLICAMENTE
Capisco subito che si intende "in pubblico".
Quindi se qualcuno, citando l'inno nazionale (EMBLEMA...), estrae il dito medio (VILIPENDIO), davanti a centinaia di persone, pubblico del comizio che il soggetto sta tenendo (PUBBLICAMENTE), allora la cosa è fatta.
Invece oggi leggo la seguente:
Venezia, 6 apr. (Adnkronos) - Richiesta di archiviazione al Tribunale dei ministri da parte della procura di Venezia per Umberto Bossi, in relazione all'episodio che, il 20 luglio scorso, lo aveva visto alzare il dito medio alcune espressioni contenute nell'inno di Mameli. Il fatto non costituirebbe un reato ministeriale perche' Bossi non era nell'esercizio delle sue funzioni, secondo la procura veneziana, che aveva aperto un fascicolo sulla base di una nota informativa della Digos di Padova.

Dimenticavo che, quando il Codice Penale parla di CHIUNQUE, intende chiunque, nell'esercizio o meno, delle sue funzioni da ministro, guardia giurata, fruttivendolo, disoccupato....

Allora perchè i conti non tornano?

martedì 5 agosto 2008

E' arrivato il Marajà

Per essere precisi è arrivato il Sultano. Qabus Bin Said, il Sultano dell'Oman, l'uomo più ricco della terra, assomiglia un po' al Marajà di Vinicio Capossela.

E come il Marajà di Capossela, il Sultano dell'Oman è riverito, osannato, invidiato. Oggi, alle 14:00, il Molo Vittorio Veneto di Palermo era stracolmo di visitatori e curiosi, in fila anche solo per un'occhiata al panfilo reale, di oltre 155 metri. Qualcuno aveva anche fatto girare la notizia che il Sultano avrebbe regalato Rolex d'oro...
C'è da pensare che l'uomo, nel corso dei secoli, non si sia poi tanto evoluto, dato che ad oggi esistono ancora "fans" delle regali ricchezze. Perchè in fondo la ricchezza è l'unico vero status symbol di sempre. Ogni personale corsa verso la "realizzazione" è un cammino verso la ricchezza. Vera o ostentata, come benessere di facciata, ma sempre di ricchezza si tratta.
L'unica vera divisione che esiste al mondo è basata non sulle religioni, non sul colore della pelle, ma sulla ricchezza. Lo sviluppo, in realtà è un sinonimo di ricchezza, la produttività cinese, ricercata a tutti i costi e senza scrupoli, è una corsa all'oro. Le americane guerre del petrolio mascherate da manovre antiterroristiche: una corsa all'oro. Il colonialismo del secolo scorso pesa tanto quanto l'arrivismo e le scalate sociali dei piccoli borghesi. La Febbre dell'Oro, per dirla alla Chaplin. Del resto anche Berlusconi qualche mese fa consigliava a tutti gli italiani, come rimedio alla crisi dei salari e del lavoro, di sposare un ricco.
Il mondo si divide in ricchi e poveri, o per essere più precisi, nella maggior parte dei casi, in ricchi e NONricchi.
I NONricchi sospirano quando passa il Marajà.

sabato 2 agosto 2008

Live: Bluvertigo


Io c'ero. E' così che in genere si dice, quando si tratta di un evento. Ebbene, il ritorno sulla scena di uno dei gruppi più floridi del panorama italiano è già un evento, poi, se si tratta dell'unica data siciliana del gruppo, allora vale la pena dire IO C'ERO. E' accaduto due giorni fa, a Scoglitti (RG), ed è stato all'altezza delle mie aspettative. Voglio confessarlo. Ho scoperto i Bluvertigo undici anni fa, guardando la fantastica e compianta trasmissione pomeridiana di Red Ronnie sul "fu" VideoMusic, Help. Uno pomeriggio qualsiasi Red Ronnie invita i Bluvertigo. Presentavano il loro secondo disco "Metallo Non Metallo". Fu una folgorazione. In un periodo in cui fagocitavo tonnellate di musica, quella musica mi apparve come qualcosa di nuovo e insieme retrò, una miscela di psichedelia anni '70 e elettronica anni '80, intrecciata a testi arguti e per niente scontati. Ho coltivato questa passione per i Bluvertigo accompagnandola a quella per i progetti solisti di Morgan. Fino a scoprire che, dopo anni di inattività (come gruppo), la macchina dei quattro musicisti si è rimessa in moto.
Il concerto del 31 luglio a Scoglitti è la prova di una sinergia che non si è mai persa, e di un'energia incontenibile. Nonostante i problemi audio (al quarto brano è saltato l'audio e i fonici hanno faticato un po' prima che si potesse riprendere), l'impatto scenico e sonoro dei quattro è stato veramente micidiale.
Sono soddisfatto di aver assistito a questo concerto. Non so dirvi quanto tempo è durato, quanti brani hanno suonato, so dirvi che è stato un gran concerto.
Bravi.

Sotto l'ultimo singolo ufficiale del gruppo: L'assenzio