Prima o poi doveva succedere. Lo schema funziona molto bene: Tizio effettua il rilancio, Caio stoppa e poi crossa, Sempronio tira al volo... dritto sull'Avversario, che "cordialmente" ci mette un piede... giusto per fare autorete. Accade che Tizio si chiama Giuliano Ferrara, Caio è Camillo Ruini e Sempronio, Sandro Bondi. Dimenticavo che l'autorete è di Paola Binetti. La palla "avvelenata" è partita da "il Foglio", Ferrara guarda le condizioni sul campo: l'ONU vota a favore della Moratoria sulla Pena di Morte, il Governo Prodi barcolla sotto le minacce degli stessi alleati, la Chiesa continua la propria conservatrice Crociata (quella iniziata con l'elezione di Ratzinger), e... questione non di poco conto, siamo sotto Natale (la festa della Natività). Calibra il tiro e, dalla sua porta, spara sulla 194, la legge sull'aborto. Concludo con una frase estratta dall'articolo della scrittrice Lidia Ravera, pubblicato sull'Unità: "...le donne e soltanto le donne, in quanto tocca a loro prestare carne e sangue alla procreazione, possono valutare se portare a termine o no una gravidanza. Lo faranno con coscienza, cercheranno in tutti i modi di non doversi avvalere del diritto d'aborto, ma devono sapere che possono farlo. Non sono macchine, sono persone. Non sono proprietà né della Chiesa né dello Stato, sono libere cittadine, le donne. Sanno bene che saranno loro e i loro figli a pagare per tutta la vita un errore di valutazione."
Attenzione, sarebbe un passo indietro di trent'anni.
L'articolo di Lidia Ravera su l'Unità
L'articolo su L'espresso
L'articolo sul Corriere della Sera
Il Blog di Mauro Biani










2 commenti:
Onorato per l'utilizzo della mia vignetta. Solo una cosa: puoi aggiungere credits e link al mio blog?
Mauro B.
Sei ottimista. Io credo che sarebbe un passo indietro che ci riporta dritto al medioevo, quando le donne non avevano neanche l'anima.
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