lunedì 24 novembre 2008

Fermiamo il traffico di cuccioli


Lo sapevi che esiste un traffico di cuccioli di cane e gatto dall’Est Europa verso l'Italia?

Viaggiano in condizioni ai limiti della sopravvivenza.
Chi arriva vivo viene dotato di pedigree, certificato sanitario e microchip. Tutti falsi, naturalmente.
Ma i soldi che girano sono veri.
Li spendono migliaia di persone ignare, comprando cuccioli di cane o gatto.

  • Un cucciolo straniero "vale" fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano.

    Un esempio: un cane di razza - di origine ungherese - può essere venduto a 200 euro.

    Lo stesso cane - diventato 'italiano' - verrà venduto per un prezzo compreso tra i 500 e i 1500 Euro.

  • I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere 'fabbriche di cuccioli'.
    Si tratta di strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere.

    Una volta raggiunti i 30–40 giorni d'età, i piccoli sono ammassati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Pese.
    Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse.
  • In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario.
    L’assistenza veterinaria rappresenta infatti un costo in più. E si va al risparmio...

    Il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute.

    Alcuni non superano lo sforzo del viaggio. Altri muoiono pochi giorni dopo essere stati venduti in Italia.

Per questo motivo la LAV scende in piazza il 29 e 30 Novembre, con una petizione.
Dai anche tu un contributo. Guarda qui la lista delle piazze.

Leggi ancora.

2 commenti:

digito ergo sum ha detto...

certo che alcuni uomini non conoscono il senso di parole come "dignità", "vergogna" e "umanità".

trsite, eh?

un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ho sentito al telegiornale di questa tratta dei cuccioli e sono indignata. Non c'é proprio limite alla speculazione e alla crudeltà dell'uomo.