venerdì 7 novembre 2008

La grande speranza


Questo discorso fu pronunciato da Robert Kennedy il 18 marzo del 1968, quasi tre mesi prima del suo assassinio. Un discorso, a quarant'anni di distanza, ancora attuale. L'America è un luogo di contraddizioni e un punto di riferimento per tutto il pianeta; è lavoro, è lacrime, è democrazia e bracci della morte, è pacifismo e guerra, ricchezza e miseria.
In questo momento traballa, sotto il tracollo economico, tra campagne militari, missioni spaziali e mutui assassini.
Per questo l'America deve ricominciare, adesso.

Tutti guardiamo con speranza a questa nuova America, che vuole investire sulla gente, sulla pace e sul futuro. Obama cavalca le speranze di chi lo ha votato e di chi lo guarda da lontano, a migliaia di chilometri.
Un altro mondo è possibile. Io ci credo ancora.

8 commenti:

digito ergo sum ha detto...

anche io ci credo, ad un mondo diverso. ma obama non ci assolve. nessuno di noi. siamo arrivati alla necessità di averlo, un mondo diverso.

il discorso è lungo e "filosofico da bar", ma lo sento mio.

non si può arrivare, chessò, a ribellarsi al proprio carceriere quando si è esausti. guccini dice "bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà..." e noi ci siamo arrivati perché stremati... non è un cambiamento, è una rivolta. è una rivoluzione francese. ergo, la storia non ci insegna nulla. ergo... siamo tutti stupidi. ergo, ne ho pieni i maroni.

buon fine settimana e un abbraccio

Blog di prova ha detto...

Crediamo tutti in questo cambiamento, o Rivoluzione, Come dice digito... Spero solo che in una qualche forma qualcosa succeda... E allora spero che succederà...

GraficWorld ha detto...

Speriamo sia davvero l' uomo dei cambiamente,colui che sapra'dare un inversione di marcia a questo sistema che ha portato questa crisi mondiale!!!!

Tu6Currau ha detto...

@ Digito
e per conoscenza @ Natale

non sai quanto mi piacerebbe fare una bella chiaccherata da bar con te (ovviamente offri tu) su questo argomento. Mi hai citato Guccini che ho cantato per molti anni con vera passione, però Guccini è un sognatore (a volte disilluso, ma pur sempre un sognatore) e, quando non si sceglie il cambiamento per tempo (come lui, nella canzone), ci si ritrova dentro per forza di cose. Le vere rivolte arrivano quando si tocca veramente il fondo e mi sa che ci siamo quasi.
Speriamo che dal putiferio ne esca fuori un mondo migliore, almeno per un po'.

@ Dual

Certo Obama ha sulle spalle una grossa responsabilità. Ma soprattutto è carico della fiducia e della speranza di tutti quelli che credono in lui. Ma, nonostante tutto, non è certo un supereroe in grado di salvare l'umanità.
Io spero in lui, ma lavoro, ogni giorno, nel mio piccolo, per il cambiamento.

Anonimo ha detto...

Speriamo che la speranza si tramuti poi in realtà.
Ciao.

digito ergo sum ha detto...

me la farei anche io volentieri, una chiacchierata con te e con natale (offre natale).

ma è proprio questa la cosa sconcia. siamo capaci di rivoltarci ma non di impedire di doverci rivoltare. tocchiamo il fondo per capire che non va bene. non impariamo mai. siamo senza dignità.

quando abbiamo fatto la nostra bella fottuta rivoluzione, arriviamo ad ottenere qualcosa di buono (forse semplicemente migliore dello schifo che c'era prima) eppoi ci rassegnamo a toccare il fondo un'altra volta.

assurdo.

buon fine settimana

Blog di prova ha detto...

@ Digito e @ Capitan

Io vengo volentieri al bar ma a pagare nn se ne parla... Troviamo qualcun altro e facciamo pagare questo qualcuno...

digito ergo sum ha detto...

@natale

abbiamo il braccino corto, eh? :-)