Per essere precisi è arrivato il Sultano. Qabus Bin Said, il Sultano dell'Oman, l'uomo più ricco della terra, assomiglia un po' al Marajà di Vinicio Capossela.
E come il Marajà di Capossela, il Sultano dell'Oman è riverito, osannato, invidiato. Oggi, alle 14:00, il Molo Vittorio Veneto di Palermo era stracolmo di visitatori e curiosi, in fila anche solo per un'occhiata al panfilo reale, di oltre 155 metri. Qualcuno aveva anche fatto girare la notizia che il Sultano avrebbe regalato Rolex d'oro...
C'è da pensare che l'uomo, nel corso dei secoli, non si sia poi tanto evoluto, dato che ad oggi esistono ancora "fans" delle regali ricchezze. Perchè in fondo la ricchezza è l'unico vero status symbol di sempre. Ogni personale corsa verso la "realizzazione" è un cammino verso la ricchezza. Vera o ostentata, come benessere di facciata, ma sempre di ricchezza si tratta.
L'unica vera divisione che esiste al mondo è basata non sulle religioni, non sul colore della pelle, ma sulla ricchezza. Lo sviluppo, in realtà è un sinonimo di ricchezza, la produttività cinese, ricercata a tutti i costi e senza scrupoli, è una corsa all'oro. Le americane guerre del petrolio mascherate da manovre antiterroristiche: una corsa all'oro. Il colonialismo del secolo scorso pesa tanto quanto l'arrivismo e le scalate sociali dei piccoli borghesi. La Febbre dell'Oro, per dirla alla Chaplin. Del resto anche Berlusconi qualche mese fa consigliava a tutti gli italiani, come rimedio alla crisi dei salari e del lavoro, di sposare un ricco.
Il mondo si divide in ricchi e poveri, o per essere più precisi, nella maggior parte dei casi, in ricchi e NONricchi.
I NONricchi sospirano quando passa il Marajà.
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martedì 5 agosto 2008
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